Il Metaverso è qualcosa che è stato sulla bocca di tutti, dopo l’enorme copertura mediatica ricevuta dal re-branding di Facebook in Meta.
Ma cos’è il metaverso, ne esiste uno solo, ma soprattutto, a cosa serve?
Neal Stephenson fu il primo a utilizzare il termine “Metaverse” nel suo romanzo Snow Crash nel 1992. Come poi spesso accade, la fantascienza si è rivelata realmente uno sguardo sul futuro. Tre decenni dopo, infatti, questo mondo virtuale sta finalmente trovando una parvenza di realtà.
Nel corso degli anni, in tantissimi hanno cercato di tradurre il concetto di metaverso in realtà concrete e utilizzabili. Stephenson si riferiva al metaverso come a un mondo virtuale tridimensionale abitato da avatar di persone reali.
Oggi Facebook afferma che è un insieme di spazi virtuali in cui puoi creare ed esplorare, e fare tutto ciò che puoi immaginare. Anche con persone che non si trovano nel tuo stesso spazio fisico.
Cos’è il metaverso
Riferendoci a ciò che comunemente si intende quando si parla di metaverso, non quindi strettamente quello narrato da Stephenson, ma usandolo come termine generico, è un mondo a sé stante, con persone, interazioni ed economie interne e indipendenti.
Questa realtà digitale è resa possibile da un ecosistema di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale, la realtà aumentata e tutta la potenza di calcolo offerta dai moderni processori per rendere possibile le interazioni con spazi virtuali in tre dimensioni.
Queste tecnologie consentono a un utente, o meglio, al proprio avatar, di fare affari, giocare, interagire e socializzare con altre persone. Anche queste se vivono agli angoli opposti del mondo fisico.
Il metaverso è stato inizialmente immaginato attorno all’interoperabilità. Diverse economie e sistemi unificati convergono e interagiscono in un’unica piattaforma centrale, come descritto in un romanzo del 2011 di Ernest Cline intitolato “Ready Player One”, la cui storia è stato ripresa qualche anno più tardi in un famoso film che porta lo stesso nome.
In ogni caso le sfide tecnologiche da superare affinché il metaverso arrivi a una vera e propria interoperabilità sono ancora molte. Tuttavia, alcune compagnie e organizzazioni hanno già da qualche anno provato a creare il proprio metaverso. Seppur ancora questi spazi non sono in grado di comunicare tra loro, qualcosa di già utilizzabile è già presente sulla scena.
Quanti metaversi esistono oggi
Se è vero che il “Metaverse” che originariamente era stato immaginato ancora non sia stato messo in opera, alcuni metaversi leggermente differenti in qualche aspetto sono già attivi e popolati.
Ad oggi le compagnie tech che stanno investendo in quello che ormai è un vero e proprio settore a sé stante, le più importanti sono:
- Epic games. La società dietro il popolare gioco Fortnite, è pronta a costruire il suo metaverso. Ha infatti confermato le sue intenzioni quest’anno, annunciando un round di investimenti da 1 miliardo di dollari per investire in ricerca e sviluppo a tal proposito.
- Facebook (Meta). Grazie al suo grande ecosistema e risorse pressoché illimitate, la compagnia guidata da Mark Zuckerberg possiede molti degli elementi necessari per costruire un universo virtuale. Inoltre, grazie alla sua gamma di cuffie e visori Oculus, all’enorme potere degli annunci sui social media e a una fiorente economia dei creatori, potrebbe riuscire a lanciare un prototipo funzionante in non più di 2-5 anni.
- Niantic. Pokémon Go di Niantic è stata tra le prime esperienze immersive a confondere i confini tra reale e virtuale. Ora, la società ha raccolto 300 milioni di dollari per progettare costruire il proprio metaverso.
- Nvidia. Sebbene Nvidia non stia costruendo direttamente un proprio metaverse, rappresenterà con tutta probabilità un punto cardine del suo sviluppo. Nel 2021 ha infatti annunciato Omniverse Enterprise, uno spazio dove i creatori possono collaborare alla modellazione 3D, alla progettazione e alla simulazione digitale. Omniverse combina la grafica 3D con l’intelligenza artificiale e il supercalcolo, gettando le basi del proprio metaverso.
- Microsoft. Anche Microsoft, nel frattempo, sta cercando di creare un metaverse incentrato sul lavoro in gruppo. Al suo interno, si potrà utilizzare versioni evolute di Microsoft Teams, Windows e altri servizi in realtà virtuale o realtà aumentata.
- Apple. Apple sembra lavorare un po’ in sordina per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo nel campo del metaverso, ma potrebbe sorprendere tutti di punto in bianco, come spesso ci ha abituati. Attualmente la compagnia di Cupertino sta lavorando su attrezzature VR avanzate che potrebbero rivoluzionare l’esperienza del metaverse. Apple punta molto sul multiverso e questa spinta verso la diversità fa solo che bene al mercato. Morgan Stanley è addirittura arrivato al punto di dire che l’adozione da parte del mercato di massa del metaverse dipende da Apple, proprio come i mercati di smartphone e tablet prima di esso.
I progetti Metaverso che stanno nascendo “dal basso”
Oltre alle classiche compagnie Big Tech, ci sono alcune organizzazioni nel settore blockchain e criptovalute che stanno concorrendo alla corsa del metaverso.
Tra queste troviamo le più note Decentraland e The Sandbox, balzate agli onori delle cronache nei mesi scorsi per i prezzi assolutamente da capogiro cui sono state vendute proprietà e oggetti virtuali al loro interno. Oltre che per il gran numero di celebrità che ci sta investendo e sta organizzando eventi virtuali esclusivi all’interno dei due più famosi metaversi decentralizzati.
Il metaverso oggi
Come abbiamo visto, il metaverso oggi non è ancora nulla di diffuso o utilizzato su larga scala. Le motivazioni sono probabilmente da ricercare nelle difficoltà tecniche e i costi richiesti per un’esperienza virtuale che sia adeguatamente simile alla realtà. Inoltre il costo che deve sostenere l’utente finale per attrezzarsi con visori e computer di una certa potenza, oltre che la naturale diffidenza quando arriva una tecnologia nuova, potrebbe essere ancora un ostacolo difficile da superare.
A ben guardare però, è stato lo stesso con il passaggio dalla carta stampata alla radio e poi alla TV, con l’arrivo di internet e degli smartphone; o anche per l’avvento dei social media, che in un certo senso sono già una sorta di abbozzo di metaverso, d’altro canto sono a tutti gli effetti spazi virtuali in cui possiamo interagire e svolgere attività con persone che nel mondo fisico sono molto distanti.
Se quindi il metaverso sarà la nuova grande rivoluzione globale è difficile dirlo ad oggi. Il fatto che tutte le più grandi compagnie tech e i fondi di investimento aperti a questi settori stiano dedicando ingenti risorse alla questione, potrebbe però far ben sperare circa una futura, possibile, diffusione del metaverso in larga scala.